Partiamo ovviamente subito dalle prime pagine dei giornali tutte incentrate, non potrebbe essere diversamente, sulla ripartenza, la fase 2, la fase di convivenza con il virus, illustrata ieri dal Premier Conte. E poi ho scelto anche l'immagine del Ministro dell'Economia Gualtieri, perché i giornali si soffermano anche sul decreto Aprile, che è in arrivo questa settimana con nuovi sussidi per i genitori, ad esempio, e nuovi aiuti per i lavoratori. Allora andiamo sul Corriere della Sera. "Si riapre con regole e divieti. Annuncio di Conte: i negozi ripartono dal 18 Maggio. Niente messe, l'ira dei vescovi". Bar, ristoranti e parrucchieri, via libera il primo Giugno. Esami di maturità in presenza. Contagi ancora alti, serve cautela. Poi la Repubblica, "Sfida al virus, l'Italia riapre. I vescovi contro il Governo". Più nello specifico andiamo a spiegare perché. Perché la Cei sostiene "inaccettabile il no alle messe perché nega la libertà di culto". Dunque, che cosa ha detto ieri Conte, che le messe si potranno tenere a distanza. La presenza invece fisica, solo strettamente per i familiari per quanto riguarda i funerali. Si potrà andare anche dai parenti, ma solo con la mascherina. Il 18 Maggio al via i negozi. Dal primo Giugno, bar, ristoranti. Lite però nel Consiglio dei Ministri e poi vedremo perché con l'intervista di Repubblica alla renziana Bellanova, che dice a Conte "Serviva più coraggio". Speranza chiede invece cautela. Poi il Sole24Ore "Distanze, turni e protezioni: così riparte il nuovo lavoro". Andiamo anche su la Stampa, "L'Italia riapre, ma la battaglia non è vinta". Per quanto riguarda lo scontro con la Cei, Palazzo Chigi parla di un protocollo che arriverà nei prossimi giorni per quanto riguarda le messe. E poi andiamo su altri giornali. Il Messaggero, "Si riapre, ma non troppo". Resterà l'autocertificazione, e questo è importante sottolinearlo, e poi ci saranno comunque divieti di spostamenti, almeno per ora, fra le regioni. Poi il Messaggero parla di ripartenze scaglionate a seconda dei settori. Il Giorno, "Conte vara la fase 2, ira dei vescovi". Visite ai familiari, ma non agli amici. Riaprono i parchi, spostamenti solo se motivati, resta l'autocertificazione, questo ricorda anche il Giorno. Poi vediamo come i giornali più prettamente politici declinano, considerano questa fase 2, questo piano varato dalla task force guidata da Colao. Ebbene "La falsa ripartenza, fase uno e mezzo". Governo senza coraggio, cambia poco: mantenete le distanze, sottolinea ancora Conte. Spostamenti limitati e mascherine a 50 centesimi. Nulla alle imprese. Messe ancora vietate, vescovi contro Conte. Retromarcia in vista. Il Fatto Quotidiano, "Si riparte col freno a mano". Che succede dal quattro, aprono fabbriche, cantieri, commercio all'ingrosso e parchi. Conte sottolinea, sarà dura, dipende da noi. Bisogna tenere le distanze, oltre le soglie sentinella si richiude.