"Anna è arrivata in Italia nel 2019 per raggiungere suo marito che già lavorava qui, con il suo bimbo piccolo che aveva una patologia e che ha bisogno anche di cure mediche in ospedale. Durante il lockdown ha avuto difficoltà ad accedere agli ambulatori pediatrici a causa dei ritardi nel rilascio dei rinnovi dei permessi di soggiorno, e quindi anche della tessera sanitaria. Noi l'abbiamo aiutata a relazionarsi con i servizi poi successivamente l'abbiamo anche supportata per l'iscrizione quando è stato possibile ovviamente dopo la pandemia, a un corso di italiano dove potesse accedere con il suo bambino e anche all'accesso a un servizio di "childcare" nell'attesa che l'anno prossimo possa essere iscritto al nido". Anna è solo una delle oltre 250 donne aiutate dal Progetto per Mano QuBi, promosso da Save the Children dal 2020 ad oggi. Anna è una delle mamme in difficoltà, intercettate a Milano e prese davvero per mano da Marta. A Settembre il suo piccolo andrà al nido ma come lei ci saranno altre mamme che Marta e le altre tutor guideranno dalla gravidanza ai primi 1000 giorni di vita del loro piccolo. "Le intercettiamo attraverso un lavoro serrato con i servizi del territorio che possono essere ospedali, consultori, punti nascita ma anche servizi di welfare del terzo settore, scuole e anche attraverso il passaparola di mamme che magari hanno già beneficiato dei nostri progetti, dei nostri percorsi e che lo consigliano ad altre persone". Da una parte ci possono essere un disagio sociale, culturale, e psicologico dall'altra difficoltà materiali ed economiche. Prendere per mano una mamma significa guidarla attraverso uno dei periodi più delicati per lei e per il suo bambino. "Attraverso una relazione di fiducia costruiamo dei percorsi per accompagnare le famiglie a trovare l'accesso ai servizi del territorio che già esistono".