Lecce, droga e cellulari in cella, indagati 23 detenuti

00:01:43 min
|
23 ore fa

Alcuni detenuti avevano trasformato il carcere di Borgo San Nicola, Lecce, in una sorta di call center. Dalle celle, secondo un'indagine appena chiusa dalla Procura del capoluogo salentino, nel periodo che va dal novembre al dicembre del 2023, sarebbero partite, in maniera illegale, migliaia di telefonate dirette a familiari o amici degli ospiti della struttura carceraria. 23 i detenuti indagati. Ce n'è uno originario del foggiano, che avrebbe chiamato per 3093 volte la fidanzata, mentre un altro del Tarantino si sarebbe limitato a contattare il padre 25 volte in cinque giorni. Per questo frenetico traffico telefonico sarebbero stati utilizzati telefoni cellulari con utenze intestate a cittadini stranieri, fatti entrare in carcere di nascosto con ogni probabilità grazie a droni azionati dall'esterno. Un modus operandi già noto attraverso il quale si riesce a far arrivare in cella anche la droga. Contro i droni, in molte carceri pugliesi, si è iniziato ad usare il jammer, un fucile disturbatore di frequenze come quello che giorni fa, ha permesso di evitare che droga e telefonini arrivassero nel carcere di Foggia, dove nel solo 2024 sono stati sequestrati 200 cellulari. Ma per ogni drone abbattuto ce ne sono diversi altri che riescono a recapitare il loro carico. Per fronteggiare il fenomeno, il sindacato autonomo di polizia penitenziaria, oltre a chiedere aiuto ai prefetti affinché potenzino i controlli all'esterno delle strutture, ha proposto ai vertici del Dap l'installazione di reti a protezione di finestre e aree all'aperto. .