Eleonora e Daniele hanno lottato con l'assassino prima di essere uccisi. Una lotta disperata, iniziata all'interno del loro appartamento, e conclusasi tra le scale del palazzo. Le tracce di sangue repertate dagli investigatori potrebbero appartenere, quindi, anche all'omicida. Ed è sull'analisi scientifiche soprattutto che si fa affidamento per arrivare alla soluzione di questo terribile caso. In una settimana i Carabinieri di Lecce, supportati dagli esperti del Ros hanno letteralmente passato al setaccio le vite di Eleonora Manta e Daniele De Santis. Più di cento persone sentite in caserma tra familiari, amici, colleghi di lavoro e semplici conoscenti. Telefonate, messaggi, WhatsApp e profili social analizzati nei minimi dettagli. E poi il lavoro sui computer, appena agli inizi. Ma l'assassino al momento sembra non aver sbagliato una mossa. Un piano, il suo, evidentemente studiato a tavolino, come rivela il foglietto di carta abbandonato nella fuga, sul quale aveva disegnato il percorso da seguire per evitare le telecamere di sorveglianza. Tutte tranne una, forse. C'è, infatti, questo fotogramma estrapolato dalle immagini registrate nei pressi di un sottopassaggio. L'uomo che ha uccisi i fidanzati, potrebbe essere quello che si intravede allontanarsi. Indossa felpa scura con cappuccio e zaino giallo, proprio come indicato da alcuni condomini del Palazzo di via Montello. Un elemento che potrebbe rivelarsi importante, Ma al momento non ancora sufficiente.