"Non ho commesso alcun reato ma la vicenda personale che mi riguarda rappresenta una grave caduta come uomo: chiedo innanzitutto scusa per la mia debolezza e i miei errori a Matteo Salvini e a tutta la comunità della Lega". Non sono i social a veicolare l'ultimo respiro della cosiddetta "Bestia", ma un vecchio, e forse più rassicurante, comunicato stampa. Luca Morisi, curatore dal 2003 fino a pochi giorni fa dell'immagine social del leader della Lega e ideatore di quella linea aggressiva che in pochi mesi aveva fatto conquistare a Salvini milioni di follower, risulta indagato dalla Procura di Verona per presunta cessione di stupefacenti. La conferma arriva dalla Procuratrice Capo Angela Barbaglio. Sarebbe questa la ragione alla base dell'addio al suo incarico di guru web del Capitano, quasi all'improvviso. "Chiedo scusa a tutti, non ho più ruoli nel partito, ho bisogno di tempo per me, continua nella nota, è un momento molto doloroso della mia vita che rivela fragilità esistenziali non risolte". Tutto sarebbe iniziato lo scorso agosto, quando vengono fermati tre giovani che nell'auto hanno un flacone che sembrerebbe di droga liquida, anche se si attende ancora l'esito delle analisi. Sarebbero stati loro, stando a quanto ricostruito da alcuni organi di stampa, ad accusare Morisi di avergliela ceduta. Scatta dunque la perquisizione nella sua cascina di Belfiore, paesino in provincia di Verona dove Morisi abita, e lì i Carabinieri trovano altre dosi. Quantitativi modesti, pare. Molti aspetti della vicenda sono ancora poco chiari, resta il fatto che, sebbene fosse lo spin-doctor più ascoltato di Salvini, Luca Morisi ha deciso di dimettersi. A lui, tramite social, si rivolge lo stesso leader della Lega: "Quando un amico sbaglia e commette un errore che non ti aspetti, e Luca ha fatto male a se stesso più che ad altri, prima ti arrabbi con lui, e di brutto. Poi gli allunghi la mano, per aiutarlo a rialzarsi".