Dopo 31 anni finisce l'occupazione, il Leoncavallo, più semplicemente il Leonka per i milanesi non ha più una sede. Il centro sociale per antonomasia, un vero e proprio simbolo politico, è diventata in 50 anni un'icona per la stessa città di Milano. Non c'è nessuno alle 9.00 di mattina, quando l'Ufficiale Giudiziario, accompagnato dalle Forze dell'Ordine, fa irruzione nello stabile della vecchia cartiera di proprietà della famiglia Cabassi, che dal trasloco del 1994 è diventata la casa degli attivisti della Sinistra antagonista, non solo milanese. Lo sgombero era atteso dal 2003, ma era stato rinviato ben 130 volte e mai eseguito. Finora l'esecuzione dello sfratto dalla sede di via Watteau. siamo nello storico quartiere milanese di Greco, era attesa per il 09/09. "Non sono stato avvisato se non a cose fatte", protesta sorpreso e irritata. il Sindaco Beppe Sala. "I mezzi ci sono per comunicarlo a un'amministrazione comunale che sta cercando da tempo una soluzione a norma di legge che non penalizzi nessuno". Il presidio pacifico al ponte della ferrovia dura tutto il giorno davanti al posto di blocco delle Forze dell'Ordine dentro i locali vengono sgomberati e sigillati. Il governo esulta per il trionfo della legalità, dicono gli attivisti. Una strana legalità in una città che ha visto grattacieli nascere nei cortili. E sembrano pochi a fine giornata all'assemblea pubblica dove si parla di manifestazione nazionale, ma forse è la pioggia scrosciante che non fa sconti né a manifestanti, né alla Polizia. "Sarà difficile andare avanti senza questo luogo fisico, dicono vogliamo un corteo, non del Leoncavallo ma di tutta la città". E al corteo finale sembrano davvero tanti. .























