Io penso che la pandemia lascerà per sempre un ricordo indelebile in ognuno di noi. Ognuno l'ha vissuta in un modo diverso, chi come un incubo, chi come, addirittura conosco persone che l'hanno vissuta come un grande riposo invece. Dovremmo piano piano reimparare a trovare quei rapporti un pochino più umani, un pochino più vicini, più sostanzialmente, essere un pochino più sociali. Ma raccontarla secondo me è un errore, perché è noiosa, è di una noia spaventosa e non posso immaginare né un libro e né un film, già quando vedo le mascherine su una sala chirurgica mi sento male. E un film, un libro in questi due anni che sono stati, diciamo che ognuno di noi ha affrontato con se stesso, quello che poi ha guadagnato nelle riflessioni con se stesso è il momento che le tiri fuori, ma raccontare la pandemia oggettivamente, è compito dei giornalisti secondo me.