Liceo del Made in Italy, il Consiglio di Stato frena

Dopo le polemiche legate al solo annuncio, la sperimentazione a ridosso delle iscrizioni e le basse adesioni, un nuovo ostacolo si abbatte sul percorso liceale fortemente voluto dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Sul cammino del nuovo liceo del Made in Italy, un indirizzo che hanno intrapreso solo 92 istituti tra i 500 che potevano sceglierlo, incombe ora il duro giudizio del Consiglio di Stato che chiede maggiore chiarezza. La sezione consultiva per gli atti normativi ha espresso infatti diverse perplessità sospendendo il parere su regolamento. Per Palazzo Spada servono infatti nuove verifiche e chiarimenti sul programma completo definito al momento soltanto per i primi due anni di studi e non per il triennio. A quello che nelle intenzioni del Governo nasce per essere il settimo liceo a sostegno della creatività e dell'Industria e dell'Artigianato, il Consiglio di Stato manifesta anche diverse perplessità sullo schema di decreto che dovrebbe regolarne il quadro orario e i risultati di apprendimento, ma anche lacune procedurali e qualche preoccupazione sui costi. Ma non è uno stop, tiene a precisare il Ministero. "Così è stato, non ha messo in dubbio, ha semplicemente chiesto qualche ulteriore chiarimento. L'iter dunque riprende, ci sarà una decisione definitiva del Consiglio di Stato che ci attendiamo senz'altro favorevole, l'iter andrà poi alle Commissioni parlamentari e ritornerà al Governo." Rassicurazioni anche dal ministro delle imprese del Made in Italy Adolfo Urso che assicura che i corsi di quest'anno sono già iniziati in queste ore e andranno avanti spiegando che la questione riguarda il piano triennale successivo. Una vicenda che indigna le opposizioni, per il PD che parla di scuola completamente nel caos si tratta dell'emblema del disastro del Governo. Gli fanno eco Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra che tacciano l'esecutivo ancora una volta di inadeguatezza.