È pronto al confronto con i magistrati il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti da martedì scorso agli arresti domiciliari per corruzione. Interrogatorio che slitta alla settimana prossima come riferito dal suo legale che chiarisce il filone dell'indagine che tocca il capitolo della sanità, i dati gonfiati sulla pandemia per ottenere più vaccini e la presunta frode sulle mascherine. "È un fatto che risale direi a circa quattro anni fa, e di cui non abbiamo più avuto alcuna notizia, quella della trasmissione di dati che non sarebbero stati corretti. Naturalmente siamo tranquilli. I dati erano tutti corretti". Dopo aver dato la propria versione ai PM il governatore Toti farà istanza per chiedere la revoca della misura cautelare anche per un confronto con la maggioranza, necessario per valutare le dimissioni, chieste a gran voce dalle forze politiche di opposizione, in Regione. E nelle stesse ore emerge il contenuto dell'interrogatorio di garanzia all'imprenditore Aldo Spinelli "deluso da Toti" ha raccontato "ha promesso senza mantenere". "M'ha detto io ho finanziato tutti ma con sottoscrizioni elettorali che pensava che fossero anche tracciate". Non manca il colpo di scena in Procura che apre un fascicolo per rivelazione di segreto d'ufficio. Gli indagati erano consapevoli di essere ascoltati. In tribunale è anche la giornata dell'ex sindacalista Maurici, indagato per corruzione elettorale aggravata al fine di agevolare Cosa Nostra. "Io sono accusato di cose surreali. È infamante per me sentire dire che ho aiutato Toti nella campagna elettorale". Nega ogni addebito anche Arturo Angelo Testa, che insieme al gemello Italo Maurizio, è accusato di aver agevolato il clan Camarrata. "Non c'erano favori né promesse" ha detto. Ascoltato infine uno dei testimoni chiave, il referente per Savona del comitato portuale Rino Canavese, unico contrario alla concessione trentennale a Spinelli del Terminal Rinfuse.