Non ha risposto alle domande del GIP né ha rilasciato dichiarazioni spontanee, il Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti arrivato al Palazzo di Giustizia di Genova poco prima delle 14 per uscirne, da un'uscita laterale in auto, dopo circa mezz'ora. Tutto rimandato ai prossimi giorni, solo dopo aver letto le oltre 9000 pagine di atti allegati che compongono i faldoni della maxi-inchiesta sul presunto giro di corruzione legato alla Regione Liguria, che ha portato ai domiciliari, con l'accusa di corruzione, il Governatore ed altre 9 misure cautelari. "Abbiamo già anticipato ai Pubblici Ministeri presenti la nostra intenzione, la prossima settimana, di chiedere l'interrogatorio, di farci interrogare". A Toti la Procura contesta di aver preso finanziamenti per circa 74 mila euro che sarebbero andati a foraggiare la sua campagna elettorale, come contropartita di favori resi in primis all'imprenditore della logistica genovese Aldo Spinelli, ai domiciliari anche lui, agevolandone l'attività legata al porto di Genova e non solo. "La Procura ha dato un'interpretazione della sua attività politica che lui intende rivedere, spiegare come secondo lui quello che ha fatto non ha portato vantaggio personale a lui, ha portato un finanziamento, nelle forme di legge, ed ha portato un vantaggio alla Regione". L'intenzione della difesa di Totti è quella di chiedere la revoca dei domiciliari ed eventualmente, poi, di presentare ricorso al riesame. Sulle tue intenzioni politiche, mentre le opposizioni e i comitati civici chiedono a gran voce le dimissioni, poco filtra se non il fatto che, prima di qualunque decisione, servirà un confronto con la sua maggioranza, che in altre parole significa che bisognerà aspettare la revoca della misura cautelare. Nelle prossime ore davanti al GIP compariranno anche l'imprenditore Spinelli e il capo di gabinetto di Toti, Matteo Cozzani, accusato quest'ultimo di corruzione elettorale aggravata dall'aver favorito Cosa Nostra.























