Si intitola l'inferno nazista ed è la mostra che a Roma, all'interno della Casina dei Vallati, racconta l'infamia dei campi dove vennero sterminati gli ebrei dei ghetti dell'Est Europa. "È li che i nazisti, con uno staff limitatissimo di 120 uomini, che avevano già ucciso i disabili all'interno del reich, mettono in piedi tre campi di messa a morte, Belzec, Sobibor e Treblinka. In questi campi di sterminio in solo 100 giorni, venne ucciso circa un milione e mezzo di persone. La macchina di messa a morte si è interrotta addirittura nel 43, ancora, i nazisti hanno smantellato i campi per due motivi: uno perché avevano praticamente finito il loro lavoro, erano già stati uccisi quasi tutti gli ebrei dei ghetti, e due perché ci sono state tre rivolte grandiose. Dopo queste rivolte i nazisiti hanno pensato di chiudere e hanno smantellato i campi completamente e hanno mandato la quasi totalità di che lavoravano li in Italia e sono loro che hanno messo in piedi la risiera di San Sabba". Ed è proprio della risiera di San Sabba ripassare non gli italiani successivamente deportati. Ad Auschwitz Birkenau. "Ho dedicato i miei ultimi anni, sono 20 anni che lo faccio e lo continuerò a fare fin quando Dio mi darà la forza, di trasmettere ai ragazzi quello che è stato e di dire che questo non succeda mai più".