Località Celario, Monte Epomeo. Ripercorriamo la via della frana e arriviamo a 200 metri dal punto di innesco. "I primi interventi realizzati hanno riguardato il disgaggio di massi pericolanti monitorati di continuo da un radar installato dai centri di competenza dell'università di Firenze del DPC che ci permette di avere una lettura al millimetro di tutti gli spostamenti dei massi presenti sulla montagna. I massi recuperati in questa fase sono stati accantonati nel parcheggio del Rarone e verranno messi a disposizione della popolazione per l'utilizzo per la ricostruzione di quelli che i muri a secco tipici di Ischia." Questo era il pavimento della casa dove vivevano Salvatore ed Eleonora, la prima vittima ritrovata, oggi ci sono solo i lumini. "Io ho perso dieci parenti e due amici in questa alluvione che è successa. Questa era l'unica zona di Casamicciola Terme che era zona bianca, che si poteva stare, abitare. Non poteva mai succedere una cosa del genere." In Via Santa Barbara si continua a lavorare per fare in modo che la strada venga riaperta in sicurezza. Scendiamo a valle della frana e raggiungiamo le antiche Terme Piro che nacquero all'inizio del novecento quando il fango era una delle maggiori risorse dell'isola. Quest'acqua arriva dall'Epomeo e scorrerà fino al mare lungo Via della lava ma a novembre era tutto ostruito e così fango e detriti hanno invaso Piazza Bagni. Uno dei primi interventi è stato quello di libera le bocche degli alvei tombati in modo che l'acqua e fango passino sotto la strada e così Piazza Bagni ha riaperto e gli abitanti sono rientrati nelle loro case. "Dopo la rimozione di tutto il fango nelle aree urbanizzate, il ripristino di alcune delle Infrastrutture essenziali, la rimozione dei primi massi pericolanti, adesso è iniziata la fase di messa in sicurezza più impegnativa. I canali tombati, gli alvei e poi proseguirà l'ulteriore messa in sicurezza del monte Epomeo e tutti gli interventi di ripristino infrastrutturali che sono necessari dopo questo terribile evento.".