Aria più pulita, mari più limpidi i nostri occhi lo avevano notato ora lo confermano i dati scientifici con un monitoraggio Straordinario del sistema nazionale per la protezione dell'ambiente e del comando generale del corpo delle Capitanerie di porto. Da aprile ai primi di giugno gli effetti del lockdown sulle acque italiane sono stati tenuti sotto osservazione in 457 diverse stazioni di prelievo, e dallo studio della presenza in mare di metalli, fitofarmaci, solventi e altre sostanze chimiche legate alle attività produttive, è emerso come azoto e fosforo, in particolare una delle cause di alterazione delle acque marine costiere siano presenti in quantità ben minore rispetto agli anni precedenti. Sia dal satellite che sul posto si è osservata la diminuzione delle particelle presenti alle foci dei due principali fiumi italiani Po e Adige. Nelle acque della campania è diminuito anche l'inquinamento acustico e a trarne beneficio sono le tante specie marine che popolano il Mediterraneo. Elemento comune a diverse regioni e poi la particolare trasparenza del mare, con valori superiori alle medie stagionali. In alcuni tratti del Ponente ligure la visibilità della colonna d'acqua arriva a 15 metri di profondità, invece degli abituali 10 metri. Al monitoraggio hanno partecipato mezzi navali e squadre di tecnici di 14 agenzie regionali per la protezione dell'ambiente, le 127 missioni hanno impegnato 300 militari della guardia costiera, da sempre in prima linea nella tutela dell'ambiente Marino. Il nostro impegno ora è far sì che questi standard di qualità siano mantenuti nella costruzione di una nuova normalità green, ha detto il ministro dell'ambiente, Sergio Costa commentando i dati che saranno completi solo nei prossimi mesi.