Lodi, misure anti movida sino al 7 giugno

La riapertura è andata molto bene, forse troppo bene. Abbiamo visto che c'era tanta voglia di stare in giro, di bere, di divertirsi, di riprendere la vita di prima, ma il problema è che è mancato molto buonsenso. Comprensibile, ma non accettabile, tanti gli assembramenti registrati nel cuore della movida del centro storico di Lodi. Cosi il Sindaco Sara Casanova emette un'ordinanza straordinaria che limita la vendita, dalle ore 20:00 alle ore 7:00 del mattino, dal venerdì alla domenica, di alcolici da parte degli esercizi di vicinato, attività artigianali, distributori automatici e regola il flusso degli avventori con transenne in parte del centro storico per contenere gli assembramenti, almeno fino al 7 giugno. Ho pensato di concertare insieme alle associazioni di categoria e soprattutto ai pubblici esercizi di questa zona un'ordinanza che cercasse di dare una risposta a quelle problematiche e risolverle, quindi un intervento puntuale che nello specifico prevede: la delimitazione dell'area, in entrata e in uscita, con la regolamentazione dei flussi, quindi su corso Umberto e Via Volturno. Una misura condivisa con gli esercizi di categoria è, almeno all'apparenza, ben accetta tra i ragazzi, principali trasgressori delle misure di sicurezza anti Covid. Il Sindaco ci ha molto aiutato in questi momenti difficili, dobbiamo anche ringraziarla che ci viene incontro, perché con i ragazzi non è facile gestire una situazione del genere. Sta andando molto bene grazie proprio a questa scelta presa dal Sindaco e dalla Giunta Comunale. Ci sono delle regole e le regole vanno fatte rispettare. Ad esempio, qui vedo che ci sono delle distanze segnate, è giusto che vengano rispettate. Secondo me è giusto avere ancora delle limitazioni perché è ancora un po' pericoloso. Il consiglio è: ragazzi, se volete continuare a bere e noi vogliamo continuare a lavorare, fate i bravi, rispettate le regole, perlomeno la mascherina e riusciamo a fare un'estate serena tutti insieme, altrimenti ci richiudono tutti e ce ne andiamo a casa.