La proteina Spike, il recettore del virus, è una sola in circolazione oggi ed è quella di Omicron. Che sia uno o due poco cambia, così come nelle cosiddette ricombinanti. "Oggi circola la variante Omicron nelle sue versioni: Omicron 1 , Omicron 2. Qui noi abbiamo identificato 30% di Omicron 1, 70% di Omicron 2 e questo è stabile da qualche settimana. Tuttavia poco cambia, perché la Spike protein, che è la proteina che consente l'ingresso del virus nel nostro organismo, è quella di Omicron, con piccole differenze tra Omicron 1 e Omicron 2. Anche nelle ricombinanti la Spike protein è sempre quella di Omicron. Vedete qua, questo è Delta, questo è il genoma di Delta, questo frammento è Spike, ok e vedete che la Omicron 1 è questa e la Omicron 2 è quella. Nelle ricombinanti che vedete qui, la Spike è sempre quella di Omicron". La variante Omicron ha un gene Spike molto diverso da tutte le precedenti, è in grado di superare la barriera immunologica indotta da vaccini e guarigione ed è per questo che il tasso di reinfezioni è al 4,1%. "Noi stiamo usando oggi dei vaccini che sono basati sulla Spike del ceppo Wuhan, che nel tempo è cambiato tanto. Dobbiamo attrezzarci con un vaccino aggiornato che includa la Spike di Omicron". Il tasso di reinfezione potrebbe aumentare, perché Omicron è più contagiosa. "Ha un vantaggio di selezione, nel senso che supera un po' la barriera vaccinale, riesce a colpire l'individuo, ma non riesce poi a infettare con facilità tutte le cellule dell'albero respiratorio".