I ricordi condivisi e raccontati restituiscono la presenza di chi non c'è più. Il bosco della memoria di Bergamo nasce per questo, ricordare uno spazio simbolico in vivo, le tante vite stroncate dal Covid-19. 188.000 in tutta Italia. In occasione della terza Giornata Nazionale in Memoria delle Vittime della Pandemia, è stato inaugurato a Bergamo questo monumento non statico, uno spazio che cresce e respira, che dia un senso di speranza dove incontrarsi e ricordare, pensando al futuro. Il 18 marzo, un giorno scolpito nella nostra memoria collettiva. Nel 2020 fu il giorno più buio di un mese crudele. Quei camion dell'Esercito carichi di bare condensarono tutto il martirio di una città. "E invece quelle immagini girate dal balcone da uno stuart di Ryanair, e messe in rete, furono fondamentali per Bergamo, perché più di mille parole ci aiutarono a far capire all'Italia e al mondo la tragedia che stavamo vivendo. Grazie dunque all'Esercito per quel servizio pieno di umanità". Voluto dal Comune di Bergamo che pagò un prezzo altissimo di vite umane e dall' Associazione Comuni Virtuosi, reso possibile dal finanziamento di 400 donatori, il Bosco della Memoria è ora consegnato ai cittadini. 800 alberi 8000 Narcisi, diverse isole Verdi collegate da sentieri con alcuni totem esplicativi che raccontano la pandemia. Paura, catastrofe, assenza ma anche solidarietà e poi rinascita e speranza. Presente alla cerimonia anche i Ministri della Salute e della Difesa. "Bisogna fare del dolore la forza per non fare gli stessi errori per non sbagliare per migliorare sempre di più, soprattutto nel campo della Salute, nel campo della prevenzione dei rischi".