La squadra di bancomattisti e prelevatori, persone prossime alla soglia di povertà, alcune percepivano il reddito di cittadinanza o di emergenza, svuotava dietro Commissioni del 2-3% i conti correnti delle società cantiere nelle cui casse arrivavano i bonifici coperti da una complesso sistema di false fatturazioni delle società di costruzione. Ancora più a monte i soggetti collegati ai clan dei Casalesi che cercavano di reimpiegare ingenti disponibilità finanziarie di provenienza illecita in affari immobiliari, soprattutto in Toscana. Ci sono 10 ordinanze, 4 in carcere e 6 ai domiciliari che riguardano naturalmente i personaggi più importanti, i capi, i promotori dell'organizzazione e coloro che svolgevano ruoli importanti all'interno dell'organizzazione per facilitare il meccanismo truffaldino e poi ci sono altre ordinanze, una ventina fra obblighi di dimora ma soprattutto divieto di esercitare l'impresa a carico di una serie di soggetti che appunto facevano i subappaltatori per conto dell'organizzazione. Importante il sequestro preventivo di beni più di 8 milioni di euro il loro valore. Le misure eseguite prevalentemente in Campania, ma l'allarme riguarda tutto il Paese, dicono gli inquirenti.