Dio benedica i combattenti di Hamas, i guerrieri più coraggiosi del pianeta! Vorrei essere lì a combattere e morire insieme a loro. Inviava messaggi di questo tenore misti a un odio ossessivo verso lo Stato e il popolo ebraico, nelle chat che aveva creato con altre persone vicine alle sue posizioni radicali, Moustafa Khawanda, 29 anni, italiano di origini egiziane, arrestato dalla Polizia della sezione antiterrorismo internazionale della Digos di Milano e dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione. L'accusa nei suoi confronti è di propaganda e istigazione a delinquere finalizzate all'odio razziale e religioso, aggravate dall'apologia della Shoah. L'indagine coordinata dalla Procura di Milano, è partita dalla scoperta dei messaggi su internet diffusi dall'uomo, che si diceva in procinto di intraprendere il jihad, all'indomani degli attacchi del 7 ottobre. Oltre alla pubblicazione sul suo profilo di molte foto che lo ritraevano in costante allenamento fisico per prepararsi alla guerra, il 29enne aveva anche effettuato ricerche sul web per trovare voli disponibili per raggiungere i teatri di guerra in Medioriente. Bro, sono il più antisionista che potrai conoscere nella tua vita, scriveva l'arrestato a Raul Kirchoff, italo tedesco di 33 anni residente in Svizzera vicino agli ambienti dell'estrema destra milanese e perquisito da una pattuglia mista italo-elvetica nell'ambito dell'inchiesta con altre tre persone tra cui il padre del 29enne. I due, emerge dagli atti, avevano trovato un punto di contatto nell'antisionismo e nell'esaltazione di Hamas e Hitler e definivano nelle chat gli ebrei ratti e parassiti. L'arrestato inoltre aveva commentato con con esternazioni discriminatorie e sessiste la tragica vicenda dello stupro, tortura e uccisione di una ragazza al rave del 7 ottobre, precisa la Questura.