“I ricordi sono indelebili e lo resteranno a vita perché la morte di un figlio non la cancelleremo mai. Poi che figlio, era un figlio speciale. La condanna di Princi per me è sempre troppo poco perché quattro anni, la mente di tutto. E' vero che ha patteggiato, però quattro anni sono pochi, sono pochi e per di più in casa, quindi, da bravo ragazzo che è questo Princi, continuerà a fare il suo mestiere anche da casa. Il processo ha esordito pure nel modo migliore, anche perché all'inizio si era detto che forse Luca conosceva il suo assassino ma è stato lo stesso Del Grosso ad esordire, a chiedere la parola al Giudice facendo questa dichiarazione che non conosceva Luca, non sapeva neanche chi fosse, non sa neanche perché gli ha sparato. Però una cosa è certa, che non lo perdoneremo mai perché è stato lui, la sua mano a decidere se mio figlio doveva vivere o no”. Avete ricevuto le condoglianze? “Da nessuno, da nessuno, né dagli avvocati, né dagli imputati, né dalla mamma di Del Grosso, l'abbiamo anche incontrata nel corridoio. Noi stiamo qua. Fa male vedere l'assassino di mio figlio qualche metro più avanti a noi. Lo vedi quasi spensierato. Stanno lì tranquilli, non mi sembrano abbastanza preoccupati”. “Per il momento sta procedendo tutto come deve essere. Si sta ricostruendo l'antefatto, quindi, come detto il signor Sacchi, il processo si è avviato fondamentalmente con le dichiarazioni di Del Grosso che ha detto di non conoscere Luca e fondamentalmente ha ammesso di avere sparato, e con i primi testi che abbiamo ascoltato fino ad ora si sta cercando di ricostruire ciò che è avvenuto prima di quei due o tre minuti”.