L'addio al comunista riformista si consuma lo stesso giorno di una scissione storica che spaccò il partito socialista per dare vita al partito comunista d'Italia dal 21 gennaio 1921 al 21 gennaio 2021, un secolo di vita di quel partito nato dalla frattura di Livorno, che ricalca quasi per intero la biografia e l'impegno politico di Emanuele Macaluso, declinata nella lotta al fascismo nella Cgil siciliana, dove fu chiamato da Giuseppe Di Vittorio per guidarla a soli 23 anni e dove diventò uomo e politico forgiato nella lotta accanto ai contadini contro il latifondisti agrari e proprio il sindacato di corso Italia lo ha abbracciato per il suo ultimo viaggio. Lui stesso ha sempre ricordato che la sua formazione politica, sociale, umana è cresciuta proprio nella rappresentanza e nella difesa dei bisogni e degli interessi delle persone, da chi lavorava in agricoltura, chi lavora in miniera, chi lavorava nei cantieri. Macaluso venne poi indicato nella segreteria delle botteghe oscure, storica sede del partito, dal segretario del Pci Palmiro Togliatti, che dopo la caduta del fascismo si era incamminato sulla via italiana al socialismo. Lui, comunista italiano mai pentito, non avrebbe certo oggi festeggiato una scissione, un riformismo che non è mai sinonimo di moderatismo, può persino essere il suo contrario. Per il ministro del sud, Giuseppe Provenzano, Macaluso è stato un padre in una patria, afferma, sempre più povera di padri, era per un socialismo possibile e riformista. Lui non si era mai iscritto al partito democratico? Lui è sempre stato critico sulla non adesione esplicita, un'ipotesi socialista che riteneva fosse il campo e il luogo in cui non normalizzare o neutralizzare l'esperienza del Pci, ma incanalarllo pienamente nell'esperienza democratica. Se ne va un indomito ragazzo di 96 anni a cui al termine del suo primo comizio a 18 anni in cui sosteneva la Repubblica si avvicinò un maresciallo dei Carabinieri che gli confidò dalla prima all'ultima parola, avrei voluto spararti in fronte, secca la replica, grazie per non averlo fatto.