"Zitta, zitta.","C'è un senso di profonda tristezza e di rammarico, oltre che di delusione per non aver saputo intercettare una situazione del genere e nonostante tutte le iniziative di formazione, che sono state messe in atto in tutti questi anni." C'è sconforto nelle parole e sul volto di Paolo Leggero da 29 anni presidente e fondatore della cooperativa Interactive 500 dipendenti che in Piemonte e Valle D'Aosta gestisce 14 strutture per la cura e la riabilitazione di pazienti psichiatrici e con disturbi del neurosviluppo. Perché in una di queste, qui a Luserna San Giovanni, otto operatori sociosanitari per mesi hanno preso a calci e pugni quattro pazienti, li prendevano per il collo quasi a soffocarli e poi li deridevano. La denuncia è arrivata da un magazziniere. I Carabinieri del Nas, d'accordo con la cooperativa hanno installato telecamere e cimici nella struttura. Le immagini catturate sono inequivocabili e hanno portato ad otto arresti, compreso quello della psicoterapeuta che coordinava quel reparto. "Com'è possibile che non vi siete accorti di nulla?" "Ma perché sostanzialmente si tratta di eventi che sono successi in una piccola parte della struttura proprio al piano terra, nel cosiddetto nucleo B in un'ala molto appartata in cui sono concentrati alcuni ospiti particolarmente gravi, sono oggettivamente atteggiamenti intollerabili che un operatore sociosanitario o sanitario in generale non può permettersi. " Basaglia si sarebbe rivoltato nella tomba se ci avesse visto, commenta uno degli operatori intercettati. Gli ospiti erano privati di ogni cura, di ogni diritto e della dignità, si legge nell'ordinanza di custodia cautelare degli arrestati. "Lei è il presidente della cooperativa, si sente responsabile?" "Eh sì, io chiedo scusa anche alle, alle famiglie degli ospiti, di questi quattro ospiti che sono stati oggetto di questi, penso di poter dire maltrattamenti. ".