La donna che ha gestito al più alto livello i rapporti con il capo mafia era destinata a diventare la mente strategica dell'organizzazione. Per il PM della procura di Palermo Rosalia Messina Denaro, 68 anni, sorella maggiore dell'ex latitante è stata almeno negli ultimi 10 anni la custode dei segreti del boss, la persona a lui più vicina e la più fidata, responsabile della gestione delle entrate e uscite finanziarie, di cui il fratello le chiedeva un rendiconto periodico, tra i pochi componenti della famiglia riusciti finora ad evitare un coinvolgimento diretto nelle indagini per mafia e invece rivelatasi figura di primo piano all'interno dell'organizzazione. E' stata arrestata con l'accusa di associazione mafiosa per aver favorito la latitanza del boss, si legge nell'ordinanza di custodia cautelare, per avergli permesso di continuare ad esercitare il ruolo di capo indiscusso, garantendo la rete di comunicazione con i suoi affiliati e per aver gestito gli affari della mafia, affari di famiglia, perché per mafia sono già in carcere la sorella Patrizia, il fratello Salvatore, il marito Filippo Guttadauro e il figlio Francesco, ovvero il nipote preferito da Matteo Messina Denaro, che come legale, ha scelto Lorenza Guttadauro, l'altra nipote, la figlia di Rosalia. Una complessa e lunga indagine in tre livelli, aveva detto all'indomani dell'arresto della primula rossa il capo della procura. E se si comincia a sgretolare la rete di protezione che ha permesso al boss di curarsi negli ultimi due anni e di nascondersi per 30, obiettivo dei primi due livelli dell'indagine, il terzo resta ancora lontano da una conclusione, ovvero la ricerca dei tesori del boss, soldi gestiti proprio da Rosalia Messina Denaro e ancora tutti in circolazione, scrive il gip nell'ordinanza, custoditi in luoghi sicuri, pronti ad essere reinvestiti in modo illecito per conto di Cosa Nostra.