Avrebbero pilotato gare d'appalto per i lavori pubblici utilizzando il metodo mafioso corrompendo funzionari e intimidendo gli imprenditori onesti. Per questa ragione gli uomini del GICO della Guardia di Finanza di Palermo su disposizione dei magistrati della DDA del capoluogo siciliano hanno arrestato sette persone a Sciacca nell'agrigentino. Le accuse sono a vario titolo quelle di associazione mafiosa, estorsione, usura, corruzione, illecita concorrenza, traffico di rifiuti e scambio elettorale politico-mafioso. Gli inquirenti infatti hanno accertato che nel 2022 un candidato al Consiglio Comunale del paese agrigentino ha preso contatti con il boss reggente della famiglia mafiosa affinché lo appoggiasse alle elezioni. L'operazione ha visto impegnati oltre 100 militari delle Fiamme Gialle che hanno effettuato perquisizioni in aziende di imprese a Palermo, Agrigento e in Molise. Secondo quanto è stato accertato dalle indagini gli arrestati erano molto attivi con aziende di movimento terra ed imprese edili, in particolare si sarebbero aggiudicati illecitamente lavori per la rete fognaria di Sciacca, per il depuratore e per la costruzione di un asilo a Menfi. Uno degli affari più redditizi durante il periodo del Covid. Gli arrestati infatti sarebbero riusciti illecitamente ad aggiudicarsi l'appalto per la realizzazione dell'hub vaccinale di Sciacca, lavoro che avrebbe fruttato centinaia di migliaia di euro. In manette tra gli altri quello che gli inquirenti definisco il reggente della famiglia mafiosa di Sciacca Domenico Maniscalco, in cinque sono finiti in carcere mentre altre due persone sono finite ai domiciliari.