Le immagini di quella clamorosa fuga, ormai un anno fa, dal carcere di Badu e Carros a Nuoro, calandosi dal muro di cinta con un lenzuolo annodato come si era abituati a vedere soltanto nei film, avevano fatto il giro del web. "Nei social c'erano una serie di sfottò su questa evasione, in realtà lo Stato vince sempre. Non è vero che come dice la canzone maresciallo non mi prendi, noi vi prendiamo". Marco Raduano, 40 anni, boss di Vieste, una condanna definitiva a 19 anni per traffico di droga e un'altra in primo grado all'ergastolo per due omicidi, si nascondeva e nemmeno tanto, in Corsica. I Carabinieri del Ros con la collaborazione della Gendarmeria francese, lo hanno catturato a Bastia mentre in compagnia di una donna stava entrando in un ristorante di lusso. Qualche ora prima a Granada in Spagna, sempre i Ros, avevano scovato il suo braccio destro Gianluigi Troiano, latitante anche lui da quando alla fine del 2021 era evaso dagli arresti domiciliari che stava scontando con il braccialetto elettronico, in provincia di Campobasso. Due pezzi da 90 della mafia foggiana, temibile organizzazione che può contare su connivenze e appoggi come dimostrano fughe e latitanze. Una realtà criminale che aveva finora fatto dell'omertà uno dei suoi punti di forza e che invece ora inizia a contare i primi collaboratori di giustizia, a partire dai fratelli Ciro e Giuseppe Francavilla. "La notizia di queste due collaborazioni dei fratelli Francavilla in qualche modo ci dà delle prospettive ancor più importanti insomma, sulle attività che stiamo svolgendo e che dovremo compiere ma siamo fiduciosi insomma di poter, diciamo, conseguire degli ulteriori risultati veramente di grande valenza investigativa".