Il Covid-19 e le mani della malavita che attraverso il Coronavirus e il mercato che vi gira attorno vedono la possibilità di accumulo di ricchezze. La 'Ndrangheta, in particolar modo, si è mostrata abile nel proporsi con azioni filantropiche a sostegno di famiglie in sofferenza innescando un meccanismo di dipendenza da riscattare a tempo debito, come in occasione di consenso elettorale. Un'infiltrazione a livello collettivo che ha sfruttato ogni occasione: pandemia in primis. Anche sul fronte imprenditoriale le mafie potrebbero proporre in maniera silente, e lo hanno già fatto, alle ditte in crisi di liquidità aiuti volti alla prosecuzione dell'attività salvo poi tentare di subentrare negli asset proprietari per riciclare le disponibilità illecite ed ampliare i propri settori produttivi in ogni area del Paese. I sodalizi mafiosi utilizzano, e potrebbero continuare a farlo, le ingenti risorse liquide illecitamente acquisite per aiutare privati e aziende in difficoltà al fine di rilevare e asservire le imprese in crisi finanziaria, una strategia mafiosa utile anche per il riciclaggio e per l'infiltrazione nei pubblici appalti. Come ogni semestre l'analisi condotta dalla relazione semestrale della DIA Direzione Investigativa Antimafia consegnata al Parlamento traccia le distribuzioni sul territorio e gli assetti interni delle organizzazioni criminali comprese quelle di matrice straniera nella prospettiva di analizzare le tendenze future.























