“Sono spariti, nell'ultima tornata di brutto tempo, circa 10 mila metri cubi, specialmente nella zona della pineta”. Sulla spiaggia della pineta di Jesolo sono tre le file di ombrelloni sparite. I gestori degli stabilimenti sono stati costretti a rimuoverli a causa dell'erosione dell'arenile provocata dall'alta marea degli ultimi giorni. Un Maggio da dimenticare per gli operatori del litorale veneziano. Da tre settimane il maltempo non dà tregua. Le spiagge, allestite a fine Aprile, sono deserte. “C'è il chiosco, ci sono i tavolini, ma al momento questo è uno stabilimento balneare che di fatto non esiste più perché negli ultimi giorni il mare si è mangiato oltre 10 metri di spiaggia e ora per ripristinarla ci vorranno davvero molte, molte ore di lavoro interrotto, soprattutto in vista del prossimo fine settimana, l'ultimo di Maggio e forse il primo senza pioggia dopo quasi un mese”. “Un'annata così, un Maggio così risale al 1966, dopodiché non ha mai avuto 20 giorni, 25 giorni di pioggia continua”. Il lavoro è tutto da rifare non solo a Jesolo, ma anche a Caorle, Eraclea Mare, Rosolina e Sottomarina. Decine di migliaia di metri cubi di spiagge da ricostruire per consentire il regolare svolgimento della stagione estiva. I danni ammontano a centinaia di migliaia di euro per i soli interventi di ripristino. “Danni economici, tra l'impegno regionale, l'impegno del comune e cose del genere, quest'anno penso saremo nell'ordine dei 5-600 mila euro. Solo 10 mila metri cubi di sabbia, solo l'apporto della sabbia senza la manodopera, senza l'intervento dei mezzi meccanici, parliamo di circa 150 mila euro”. A Jesolo gli alberghi sono aperti con il personale assunto per tutta la stagione, ma le presenze rispetto al 2018 sono pochissime. “Io credo che a livello di disdette siamo, su 100, il 95 per cento. Non la definiscono una catastrofe, ma siamo quasi arrivati.