Era sola con il suo bambino di nove anni in questa casa a Muggia, una manciata di chilometri da Trieste, nel suo tempo con il bambino. Alle 22, quando la polizia è arrivata, dopo l'allerta lanciato dall'ex marito e padre del bambino che non riusciva a contattare la donna, che avrebbe dovuto riconsegnare il minore alle 21, gli agenti hanno trovato il bambino esanime con diverse ferite da taglio alla gola. La mamma è in stato di shock, anche lei ferita alle braccia con un coltello da cucina. La donna di 55 anni di origini ucraine dopo gli accertamenti della scientifica è stata ritenuta responsabile dell'infanticidio. Ricoverata all'ospedale di Catinara per le ferite alle braccia, ha tentato poi il suicidio. La famiglia era seguita da anni dai servizi sociali del Comune di Muggia a causa di una crisi familiare e una separazione difficile. "Conoscevo la famiglia. Una famiglia molto, molto complicata ecco da molto tempo i genitori separati, questo bimbo di nove anni, Giovanni, che vedevo sempre col papà ecco più che con la mamma. Direi che c'è una parola che caratterizza questa situazione che è la parola fragilità". "Uno shock quando hanno avuto la notizia perché è una cosa assolutamente inaspettata. E in questo momento ho proclamato il lutto cittadino per oggi e a mezzogiorno faremo un minuto di raccoglimento proprio per far sentire la vicinanza di una comunità, soprattutto a chi resta e quindi al padre, che so che era attaccatissimo al figlio e ai compagni di classe e a tutti gli amici che aveva Giovanni". .























