La potremmo chiamare la crisi dei barattoli. Già perché non è solo l'agricoltura ad essere in difficoltà in questo periodo, anche i contenitori alimentari di latta costano sempre di più e manca la materia prima. Colpa degli aumenti del passato certo, ma anche della guerra in Ucraina e del conseguente rialzo del costo dell'energia. Due terzi dei 5 milioni di tonnellate di conserve prodotte ogni anno in Italia finisce nelle latte di banda stagnata, tutto acciaio che arriva dai produttori prevalentemente europei, ma anche dalla Cina. "Dal momento di calma che si era registrato a metà della pandemia, quando si è cominciato a pensare alla ripresa, c'è stato un aumento di più del 70%, quindi sono aumenti incredibili. Oggi stiamo vivendo delle richieste di aumento, addirittura alcuni anche su contratti esistenti, di adeguamento prezzi per costi energetici che sono diventati ormai incontenibili". La guerra ha reso tutto più complicato e ora a rischio ci sono i contenitori per i prodotti agricoli della prossima stagione, come pomodori o legumi che, in ogni caso, al consumatore finale costeranno di più. "Il contenitore nell'ambito delle conserve, non è un elemento, diciamo, di estetica, ma è un elemento fondamentale rispetto al nostro processo produttivo. L'incertezza dei costi e l'aumento dei prezzi e i rincari, noi stimiamo incidano sul prodotto finito una percentuale che va da un minimo del ... a un massimo del 50%". Solo per il pomodoro si usano 3 miliardi e mezzo di scatole l'anno, insomma, la banda stagnata scarseggia e il comparto alimentare che la utilizza è preoccupato. "Diciamo che il materiale non è così disponibile come lo è sempre stato in passato. Esistono delle problematiche legate alla logistica, esistono delle problematiche legate proprio a questi aumenti che rischiano di mettere a repentaglio delle produzioni e soprattutto negli imballaggi metallici, perché non più remunerative". Barattoli, lattine, tappi bombolette, la banda stagnata utilizzata anche per conservare spray e detersivi. "Questo è un rischio di trovarsi con una difficoltà di reperimento di materiale e soprattutto, purtroppo, con delle quotazioni di materia prima e degli aumenti dei costi della materia prima, ma anche nel nostro campo, dei costi energetici che sono fortemente aumentati e questo, lo sanno tutti purtroppo, a causa della situazione di questi ultimi mesi".