Test e tamponi anti Coronavirus all'arrivo per chi entra in Italia da Croazia, Spagna, Grecia, Malta, una vera e propria chimera. Al momento rimangono sulla carta, e quella frase scritta tra parentesi, obbligo dove possibile, prevista dall'ordinanza del Ministero della Salute, effettiva dal 13 Agosto, salva di fatto tutti gli aeroporti italiani. Al momento la possibilità di fare tamponi o test rapidi in aeroporto a tutti quelli che arrivano in Italia dai quattro Paesi a rischio è impraticabile. Servono spazi adeguati per evitare code e assembramenti. Serve personale sanitario e soprattutto servono i tamponi. A tutto questo devono provvedere regioni e Ministero. Quindi per ora nulla di fatto. Pensavo che ci registrassero, però nulla. Abbiamo fatto il tampone prima di partire. Stiamo aspettando l'esito per non rifarlo qua, per capire se bisogna rifarlo o non rifarlo. Non lo sappiamo. Lo avete fatto in Spagna? Sì, ma non sappiamo se è valido o se bisogna rifarlo con l'ASL. È stato semplice farlo lì? Fortunatamente sì, abbiamo prenotato e ci hanno inserito nella fila d'urgenza. Cosa pensavi di trovare all'arrivo? Almeno la misurazione della temperatura! Invece neanche quello. Purtroppo sono state adottate delle misure senza avere neanche i kit necessari per fare i tamponi. Non resta che presentarsi con un tampone negativo fatto nelle 72 ore prima della partenza oppure appena sbarcati contattare subito la propria ASL, fissare un appuntamento per un tampone. Il tutto entro 48 ore. Altre chimera sotto Ferragosto. Nel frattempo armarsi di grande pazienza e aspettare l'isolamento a casa. Un rientro amaro e confuso per chi ha scelto le quattro destinazioni in tempi non sospetti. Sono migliaia gli italiani sparsi tra Grecia, Spagna, Croazia, Malta. Solo nei due aeroporti milanesi ne arriveranno 6000 in questi giorni sotto Ferragosto. Tante le disdette. In mancanza dei test e in attesa dei responsi, non resta che confidare nella coscienza e nel senso di responsabilità di tutti.