Incastrati dai video che loro stessi giravano e facevano girare, innescando un meccanismo perverso ed estremamente pericoloso. La visione dei video e l'ascolto dei file audio, evidenzia come la crudeltà e la violenza si autoalimentasse e si... come dire, aumentasse in maniera esponenziale. Ma a scambiarseli quei video non erano soltanto i quattordici ragazzi indagati, otto dei quali, sei sono minorenni, sono stati fermati questa mattina dalla Polizia, per accuse pesantissime che non prevedono però, al momento, in attesa dei risultati dell'autopsia, l'omicidio preterintenzionale. Ci sono video diffusi in tutta la cittadina di Manduria, la quasi totalità della cittadina manduriana era a conoscenza di quello che accadeva e aveva modo di visionare queste crudeltà che sistematicamente venivano poste in atto. La prima segnalazione alla Polizia arriverà però soltanto il 5 aprile. “Dov'erano allora - si chiede il Procuratore di Taranto Carlo Capristo - quanti non potevano non sentire le strazianti richieste d'aiuto del povero Antonio Stano, sbeffeggiato ed aggredito nel centro del paese”? Questa è solo una prima risposta a questi fatti gravissimi che sono stati selezionati e analizzati, ma ne seguiranno tante altre, non lasceremo nulla al caso, compresa anche un'indagine su questi silenzi che talvolta uccidono. Oggi Stano sarebbe ancora tra noi.