Nel frantoio dei fratelli Coccia, alle pendici del Gargano, la stagione della molitura è iniziata in anticipo. Le premesse sarebbero anche incoraggianti, dopo due stagioni di magra, causa siccità, il raccolto si sta rivelando buono per quantità e qualità; ma l'aumento dei costi energetici spegne sul nascere ogni sorriso. "Siamo passati da un consumo stimato di 1 Euro e 50 per quintale di olive trasformate. Oggi stiamo considerando un aumento del 200%, quindi, saranno triplicati, praticamente, i costi". Gli aumenti in bolletta si potranno quantificare solo in novembre, ma intanto, la catena dei rincari si è già messa in moto. Trasformare le olive in questo frantoio costerà il 30% in più dello scorso anno. E a cascata, si arriva al prezzo dell'olio che, all'ingrosso, si acquisterà a 6 Euro al chilo contro i 4 della passata stagione. "Stiamo vivendo una situazione veramente complicata perché, non solo i costi di energia del gasolio ma, per quanto riguarda gli agricoltori, ma i concimi, tutto quello che, per la lavorazione dei terreni, qualsiasi cosa ha un prezzo praticamente raddoppiato e a questo non corrisponde un aumento altrettanto raddoppiato di quello che produciamo; quindi, inevitabilmente, si andrà ad un abbandono dei campi, se questa situazione persiste e non si trova una soluzione".