Le manifestazioni non autorizzate nel giorno della memoria hanno sostenuto la Palestina in diverse città d'Italia. Solo a Milano la tensione è esplosa in scontri con le forze dell'ordine. Il corteo si è creato per volontà dei Giovani Palestinesi, in strada con militanti italiani, organizzazioni e sindacati di base per sostenere anzitutto il diritto a manifestare. Oltre 1200 persone in viale Padova sono state arginate dai blindati delle forze dell'ordine in circa 500 metri, bloccati dagli agenti. "Cessate il fuoco", "Palestina libera", "Fermate il genocidio" tra gli slogan dei manifestanti, che hanno cercato di andare oltre la barriera. "Attenzione, vedete che la situazione si sta...surriscaldando con le persone che spingono nei confronti delle forze dell'ordine". Un ragazzo è rimasto ferito negli scontri. Nel corteo, tra i tanti i tanti militanti, una ragazza di Gaza, in Italia per studiare e la sua testimonianza. "Il 18 dicembre hanno bombardato casa mia. Ho due fratelli feriti e c'è mio padre a cui stanno per tagliare la sua gamba. La gente sta morendo di freddo, nelle tende. Gli aiuti che arrivano li vendono, per uscire da Gaza, anche se sei ferito, hai bisogno di pagare un sacco di soldi". Dall'organizzazione dei palestinesi in Italia ore prima è stata convocata una conferenza stampa per dire che, con sofferenza, è stata accolta la notizia di non poter scendere in piazza. Ma che, per rispetto, il corteo è stato rimandato di un giorno. "Negare il presente per il passato?", scrivono i militanti in piazza Vittorio a Roma. Qui il corteo resta pacifico come a Torino, Napoli, Cagliari dove, tra keffiyeh e bandiere della Palestina, si è manifestato nonostante il divieto del governo.