Il Misa e il Nevola nella zona di Senigallia, il Burano e il Cinisco nella provincia di Pesaro Urbino. Sono i fiumi che gonfi di pioggia hanno rotto gli argini e inondato strade, campi, devastato centri abitati, ad oltre 2 metri e mezzo di altezza, quello è il segno lasciato dall'acqua del fiume Burano esondato la scorsa settimana. E lo vedete, la situazione a Cantiano, siamo nella provincia di Pesaro Urbino, è questa fango nelle strade, fango ai piani bassi delle case, occorrerà sicuramente ancora tempo per tornare alla normalità. I danni sono ingenti in questo piccolo centro a 4 km dall'Umbria, il centro storico con le sue strade, le case del 1300, sono impraticabili. Fango ovunque. "Si lavorerà per mesi, penso, perchè comunque l'ondata di acqua che è arrivata era oltre ogni immaginazione, c'era fango, detriti molto materiale che avevo io qui, compresi alcuni tavoli, li abbiam ritrovati nella chiesa". Aiuto ne è arrivato, gli uomini della Protezione Civile Vigili del Fuoco, persino la Croce Rossa, tutti inbracciano pali, idranti, spazzoloni e poi ci sono i volontari: "Appena abbiamo visto che c'era problemi subito siamo venuti giù". "Stanno aiutando a liberare, a sgombrare un po' la cantina e il peggio è dietro che serviranno i mezzi proprio pesanti, perché non esiste più niente dietro praticamente. Probabilmente servirà, non lo so, l'Esercito, non lo so". Qui è cominciato tutto, i primi allarmi intorno alle 19:30 del 15 settembre tre ore dopo la piena aveva raggiunto la provincia di Ancona e Senigallia.























