Conferma la presenza dello Stato il Ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, è arrivata, ad una settimana dall'alluvione, nelle zone devastate del senigalliese. "Una visita per essere vicini a coloro che hanno perso familiari, anche ai feriti, sperando che ci sia rapidamente una riapertura delle attività produttive, una riapertura delle scuole". Consapevole il Ministro che molto, tanto ancora c'è da fare per mettere in sicurezza non solo questo territorio ma l'intero Paese sicuramente fragile. "Sicuramente c'è da fare tanto soprattutto, ripeto, come prevenzione, è un problema che va posto non soltanto poi quando capitano eventi di questo tipo". E mentre scende in campo anche l'Esercito per aiutare a ripristinare un minimo di normalità, non si fermano le attività di ricerca di che ancora manca all'appello. Questo è il letto del fiume Nevola ora lo vedete, è un ammasso di fango, niente ha resistito alla forza dell'acqua non l'hanno fatto gli alberi, non l'ha fatto il parapetto di questo ponte. Qui si continua a lavorare con le scavatrici per ripulire gli argini e anche per cercare i dispersi, quella casa dietro gli alberi in fondo, è la casa di uno dei due. È la casa di Brunella Chiù, inghiottita dalla furia dell'acqua, la sua auto ritrovata due giorni fa sepolta dal fango, un ammasso di lamiere, irriconoscibile. Poco distante, a Castelleone di Suasa, Mattia, otto anni, è stato trascinato via dalle braccia della madre. Sommozzatori di Vigili del Fuoco, Carabinieri, Finanzieri, continuano a cercarli tra Corinaldo e Trecastelli lì dove il fiume Nevola ha colpito con più furia la sera del 15 settembre, quando qualcosa nel sistema di alert per la piena, probabilmente, non ha funzionato. Cosa esattamente resta da capire è il lavoro che stanno facendo le procure di Ancona e di Urbino e che è chiamata a fare la commissione tecnica che sarà più istituite in Regione.