Le miniere sono e rimangono sempre tali e come devo dire la luce del giorno, il sole non c'è più. Parla così Santino ricordando il lavoro di suo fratello Donato morto nella miniera di Marcinelle a 27 anni. Entrambi partono per il Belgio giovanissimi lasciano la loro terra, il loro piccolo paese in provincia di Pescara per emigrare all'estero in cerca di un po' di fortuna. Donato arriva Marcinelle nel 1951, Santino lo raggiunge qualche anno dopo, nel 1954. Lui mi ha portato proprio a vedere i minatori che uscivano, risalivano dalle miniere e avevano un aspetto tutt'atro che umano, nel senso che si vedevano soltanto le labbra rosse e i denti bianchi. La miniera di Charleroi, promette lavoro e soldi a molti italiani che in quegli anni dopo la seconda guerra mondiale sono senza un'occupazione. Viene stipulato un accordo fra Italia e Belgio, che prevede l'invio di 50mila operai italiani per le miniere belghe in cambio di carbone956. E' l' 8 Agosto del 1956 sono le 8:10 del mattino quando la miniera Bois de Casier si riempie di fumo a causa di un incendio nel condotto che porta l'aria dentro i tunnel sotterranei. E' una strage 262 persone muoiono, fra queste 136 sono le vittime italiane, pochissimi i superstiti. A Pescara in Corso Manthonè, c'era una cantina e lì ho visto un giornale e ho letto il nome di mio fratello. E' stato lì che ho saputo della morte di mio fratello. Il 15 Agosto fu tirato fuori e fu riconosciuto appunto da un amico suo che si chiama Mancini Nunzio e l'avrebbe riconosciuto tramite le scarpe che avevano comprato qualche giorno prima a Charleroi, Maria Teresa ha 6 anni quel 8 Agosto del 1956 vive a Marcinelle suo padre è un minatore che per lavoro decide di trasferire tutta la sua famiglia in Belgio. Lui parlava spesso del suo lavoro, diceva che era molto pesante, pericoloso, infatti, quasi ogni giorno c'era qualche incidente o per fuga di gas oppure causata da caduta di massi. Varie inchieste vengono aperte sull'incidente, nessuna stabilisce delle responsabilità. I dirigenti della miniera vengono assolti dalle accuse di inadempienza. C'è una sola condanna nel 1961 a sei mesi per un ingegnere che dirigeva i lavori.