Le invenzioni e la civiltà delle macchine, la scienza fra le nuvole, la scienza nei nostri corsi d'acqua. Il nostro mare da salvare diventa così il tema centrale del Festival. Navigare nei mari inquinati dalla plastica per ispirare un nuovo senso di comprensione e di rispetto per l'ecosistema più minacciato e più delicato della Terra. “10 Rivers 1 Ocean” è il progetto di Bellini, un esploratore che si è posto l'obiettivo di attraversare i dieci fiumi più inquinati al mondo. “Io nel 2008 attraversai l'Oceano Pacifico in barca a remi e lì fu la prima volta in cui mi resi conto del problema che stavamo noi come esseri umani causando. Quindi l’idea era quella di andare là dove ha origine il problema, non negli oceani che, diciamo, è il luogo in cui si nota e si materializza la conseguenza, ma sui fiumi che sono responsabili dell'80% della plastica che finisce tutti gli anni in mare”. Quasi 1000 palloni trovati su 144 spiagge diverse in 41 nazioni da 89 persone in soli quattro mesi. Questa immagine fa parte del viaggio visivo compiuto da Mandy Barker in quella che ormai è nota a tutti come zuppa di plastica. Un itinerario, un viaggio che unisce la scienza a quello che è il problema dell'inquinamento dei nostri mari dovuto alle plastiche. “È scioccante. In base alla mia esperienza, quando ho incontrato tutti questi differenti oggetti di plastica sulla spiaggia dove vivo mi sono chiesta da dove potessero arrivare. Cosi ho avuto l'idea di creare delle immagini visive in modo tale che la gente sia consapevole di tutto ciò che galleggia nei nostri mari, per indurla a pensare tutto ciò che provoca la plastica e possibilmente per fermare tutto questo”. Un viaggio attraverso ciò che è stato creato dall'uomo per aprire gli occhi su questo mondo innaturale e risvegliare così le coscienze.