Due prove scritte in presenza, la prima di italiano identica in tutto il Paese, la seconda sulle discipline d'indirizzo predisposta dalle singole commissioni di esame, poi un colloquio. A giugno si torna sui banchi per un esame di maturità quasi versione pre Covid. La prova di italiano proporrà sette tracce, con tre diverse tipologie: analisi e interpretazione del testo letterario, analisi e produzione di un testo argomentativo, riflessione critica di carattere espositivo- argomentativo su tematiche di attualità. Il giorno dopo si svolgerà la disciplina d'indirizzo, che varierà ad ogni scuola. Infine l'orale, un colloquio sul materiale proposto dalla commissione con educazione civica e alternanza scuola-lavoro. Sarà possibile affrontare questa prova anche on-line, condizione che andrà necessariamente documentata. Non c'è più la tesina, la valutazione finale resta in centesimi. Per il ministro Patrizio Bianchi, che ha inviato le relative ordinanze al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione per il previsto parere dopo averle illustrate alle organizzazioni sindacali, si tratta di un progressivo ritorno alla normalità. "Non siamo ancora fuori dalla pandemia", ha precisato Bianchi, "ma dobbiamo rimetterci in cammino verso la normalità e guardare al futuro". Protestano gli studenti, come spiega Tommaso Biancuzzi, coordinatore della rete degli studenti medi, nutrono seri dubbi che il percorso formativo di uno studente si valuti in base a questa proposta di esame di stato e non escludono la mobilitazione.