L'emergenza virus torna a farsi sentire in modo crescente e in maniera preoccupante. Le paure sul fronte economico anche, accompagnate dai timori di nuove chiusure. Al Meeting per l'amicizia tra i popoli, una quarantunesima edizione speciale non a caso, tra rigide misure di sicurezza sanitaria e partecipazioni contingentate, si chiude una settimana di dibattiti anche accesi, con una riflessione, un invito alla classe dirigente, ma soprattutto alla società che arrivano dal Presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti. Questo piccolo virus che è stato capace di mettere in crisi tutte le nostre sicurezze, tutti i vostri punti di riferimento. E speriamo, dice, che non si trasformi in un grande virus che potrebbe essere quello di chiudersi. Viviamo il nostro tempo con trepidazione e speranza al tempo stesso, spiega il Presidente della Conferenza episcopale, che invita al dialogo e che denuncia come oggi vi sia troppa creduloneria. perché l'uomo continuamente connesso, recettore di informazioni vere e false, purtroppo non sempre ha gli strumenti per distinguerle. Una kermesse che ha affrontato diversi temi, ma che forse proprio nella risposta alla pandemia, nello sguardo alla ripartenza, ha trovato il suo filo conduttore. Dai messaggi inaugurali di Papa Francesco e del Presidente Mattarella, con l'invito a fare gioco di squadra, alla spinta decisa di Mario Draghi, un manifesto indicato con chiarezza dall'ex numero uno della Bce, ospite d'onore della prima giornata. I giovani e la loro formazione, innanzitutto, per non mettere a rischio il loro futuro, le sue parole. E poi la scuola, la sanità, le Regioni, la politica con tutti i leader di partito, riuniti a discutere del ruolo del Parlamento. D'accordo sulla insostituibilità delle camere, distanti sul resto. I tempi però stringono e i leader, ora alle prese con regionali, referendum e legge elettorale, lo sanno.