Non dobbiamo abituarci all'orrore della guerra, della disumanità, a guardare gli altri come se non ci interessassero. Il Cardinale Matteo Maria Zuppi presidente della CEI apre la 43esima edizione del meeting di Rimini dedicata all'uomo. Una sei giorni che inevitabilmente si rivolge alla politica in questo periodo di campagna elettorale. Una richiesta alla politica di non rimanere indifferente rispetto alle molteplici solitudini dell'uomo. "L'individualismo che sembrerebbe darci forza, farci essere noi stessi, affermare noi stessi, in realtà ci rende deboli e ci rende pieni di paure e rende l'altro immediatamente un concorrente, un avversario, qualcuno che non capisco, di cui non capisco anche la domanda per cui cerco di difendermi di proteggermi". Anche il messaggio che Papa Francesco ha voluto inviare al meeting parla di aiuto solidale. Quanto bisogno hanno gli uomini e le donne del nostro tempo, scrive il Pontefice, di incontrare persone che non impartiscano lezioni dal balcone ma scendano in strada per condividere la fatica quotidiana del vivere sostenute da una speranza affidabile. Un invito rivolto senza mezzi termini ai tanti politici che arriveranno al meeting. Sono infatti attesi nei prossimi giorni il Premier uscente Mario Draghi e quasi tutti i leader politici da Giorgia Meloni a Enrico Letta, da Matteo Salvini a Luigi Di Maio, da Antonio Tajani a Carlo Calenda. La passione per l'uomo è il contrario dell'idea che il male instilla ovvero dell'essere te stesso solo affermandoti sugli altri, spiega Zuppi, il Presidente dei Vescovi italiani, ingenerando così un'idea della vita che diventa offensiva per la debolezza e la fragilità degli altri. Per questo la Chiesa deve essere testimone di solidarietà, dice ancora Zuppi, e quindi sempre maggiore attenzione al terzo settore un ambito che interpreta tante sofferenze, tanti desideri e quindi è un interlocutore importante, decisivo per le istituzioni presenti e future.























