2 ore e mezza: tanto è durato il primo interrogatorio del Boss Matteo Messina Denaro dal giorno della sua cattura avvenuta il 16 gennaio scorso. Il capo della Procura di Palermo, Maurizio De Lucia ed il suo aggiunto Paolo Guido sono volati in Abruzzo per sentire il boss detenuto nel carcere di massima sicurezza de L'Aquila. L'interrogatorio è stato secretato. Secondo indiscrezioni, il boss, sentito nel braccio del carcere dove è detenuto al 41 bis, non avrebbe avuto un atteggiamento ostile ed è stato trovato in buone condizioni di salute. Il Padrino è stato ammanettato dopo 30 anni di latitanza all'esterno di una clinica palermitana dov'era andato per sottoporsi ad un ciclo di chemioterapia per un tumore al colon. Adesso, quelle stesse cure gli vengono somministrate in carcere dove è stata allestita un'apposita sala. Troppo pericoloso, infatti, trasferire il boss all'esterno della struttura. Matteo Messina Denaro era l'ultimo boss stragista ancora a piede libero; potrebbe raccontare la verità che ancora manca sulla parte più oscura della storia d'Italia, sulle stragi del '92 e gli attentati del '93 a Roma, a Firenze, a Milano. Il condizionale, purtroppo, e almeno per il momento, rimane d'obbligo. Intanto, il lavoro degli investigatori prosegue. Si analizza la mole di documenti sequestrati nel covo del latitante ed i suoi telefoni cellulari. Da lì, sono arrivate già informazioni preziosissime per scovare alcuni dei suoi fiancheggiatori.