Né ai Carabinieri arrivano segnalazioni vaghe della possibile malattia del boss ma è soprattutto ascoltando le lunghe conversazioni, perché i familiari sono intercettati, che si convincono che Matteo Messina Denaro è effettivamente malato. Perché? Perché i familiari continuano a fare ricerche su Internet, su Google, si fanno domande sui tumori e soprattutto chiedono ma quali potrebbero essere le controindicazioni sulla chemioterapia e allora viene tracciato un identikit del possibile paziente, Matteo Messina Denaro. Un uomo di 60 anni, affetto da tumore al colon, sottoposto a chemioterapia, è a quel punto che parte la grossa ricerca. Come? Attraverso i database sanitari, prima nazionali, poi siciliani e a quel punto la selezione si restringe quando scoprono il nome di Andrea Bonafede, è un paziente di Castelvetrano, ha 60 anni, ha un tumore al colon, metastasi gravi ed è in cura presso la clinica Maddalena di Palermo. I Carabinieri allora acquisiscono la cartella clinica di questo Andrea Bonafede, ricostruiscono dunque tutto il percorso sanitario degli ultimi due anni di Andrea Bonafede. Viene sottoposto a un primo intervento chirurgico per tumore, resta ricoverato nella clinica per sei giorni, a quel punto nuovo intervento il 4 maggio del 2021, tra l'altro siamo nei mesi della pandemia, intervento chirurgico per metastasi. Tra i due interventi, l'uomo, dal 2020 al 2021, si sottopone ogni lunedì a sei cicli di chemioterapia. Ma perché i Carabinieri sono quasi sicuri che sia lui? Perché facendo un incrocio dei tabulati telefonici di Andrea Bonafede, scoprono che il vero geometra, nelle date in cui avrebbe dovuto sottoporsi ad intervento chirurgico nella clinica di Palermo, in realtà era comodamente a casa sua. Dunque ieri si scopre che l'uomo doveva effettuare un ricovero e scatta il blitz. Ultima annotazione, nel periodo del Covid, Andrea Bonafede, cioè Matteo Messina Denaro ha pensato anche di sottoporsi a tre vaccini anti Covid nel Hub vaccinale di Castelvetrano.