Ai giornalisti italiani e stranieri invitati a visitarlo il 14 ottobre scorso fu spiegato come il centro di Gjader potesse ospitare da subito 400 migranti, ma che si stava anche lavorando per raddoppiarne in breve tempo la capienza. C'è da chiedersi oggi se quel progetto di ampliamento resti in piedi dopo il doppio stop imposto dai Giudici italiani che di fatto hanno messo in stand-by il protocollo siglato tra Italia e Albania per trasferire in terra albanese, ma sotto la giurisdizione italiana migranti maschi, non vulnerabili, maggiorenni e soli provenienti da Paesi sicuri. Finora dopo poco più di un mese e due lunghi e costosi viaggi di Nave Libra dall'hot spot di Schengjin prima e dal centro di Gjader poi, ne sono transitati appena 24, tutti egiziani e bengalesi subito riportati in Italia da una motovedetta della Guardia Costiera per effetto delle sentenze del tribunale di Roma, che hanno nel primo caso annullato nell'altro sospeso la convalida del loro trattenimento in Albania. Il nodo come è noto, è il requisito della provenienza da Paesi sicuri assente per i Giudici romani che si rifanno ad una sentenza della Corte di Giustizia Europea, la stessa cui ora il caso è stato rimesso. La decisione è attesa al massimo per gennaio, c'è da capire se nel frattempo il Governo decida o meno di andare avanti facendo valere il recente decreto sui Paesi sicuri. Le notizie che arrivano dall'Albania dove si starebbe riducendo il contingente delle nostre Forze dell'Ordine destinate ai centri, sembra già un indizio.