Una soluzione potrebbe esserci, ma è tutto molto confuso. Prima Malta dice: "No, non possiamo prendere i migranti a bordo del veliero Alex", poi l'annuncio di un accordo: migranti alla Valletta, ma in cambio l'Italia deve prenderne 55 oggi sull'isola. Poi la smentita: non c'è nessun accordo. Intanto quello che c'è, ed è chiaro, sono i 54 a bordo del veliero e le parole della portavoce della ONG: "È impossibile andare oltre per il veliero, dobbiamo sbarcare. 54 persone in meno di 20 m non possono resistere a lungo". Noi li abbiamo trovati sul gommone che in realtà era in buone condizioni. Il problema è stato che ci trovavamo in zona libica e i libici stavano arrivando a prenderli, quindi immediatamente li abbiamo caricati sulla barca e siamo partiti. Veliero in mare. All'alba la Mediterranea viene contattata da Malta con una comunicazione molto confusa. L'offerta è di raggiungere la Valletta, ma senza specificare se i migranti sarebbero potuti scendere e nemmeno chi si sarebbe preso la responsabilità. A richiesta diretta la risposta via mail: "Malta non si assume alcuna responsabilità legale per il caso in questione", ma come gesto di buona volontà nell'ambito della cooperazione tra i Paesi dell'Unione europea si dice disponibile ad aprire il proprio porto ad Alex. Offerta ritenuta decisamente inaccettabile, viaggio troppo lungo e pericoloso per un'imbarcazione di 18 m carica di 65 persone, i 54 più l'equipaggio. A bordo, fanno notare i membri, manca tutto per un'impresa del genere: acqua, cibo, medicine e la sicurezza in navigazione. Durante questo scambio, però, Alex arriva a un miglio delle acque italiane. Viene raggiunta da un'imbarcazione della Guardia di Finanza che notifica il divieto di ingresso, transito e sosta nel territorio nazionale. I migranti non potranno restare a lungo così, perché al di là della questione politica o morale 65 persone in 18 m semplicemente non c'entrano.