In mare senza cibo né acqua, per sette forse dieci giorni, a bordo di un barchino partito dalla Turchia e diretto verso le coste siciliane. Sei rifugiati siriani, tra cui due bambini di 1 e 2 anni, un 12enne e tre donne, sono le ultime vittime di una tragica traversata nel Mediterraneo. In base alle ricostruzioni, i fatti, attraverso il racconto dei sopravvissuti, in 32 tra afghani e siriani sarebbero partiti il 30 agosto scorso dalla Turchia. Rimasti senza carburante e per giorni alla deriva, l'imbarcazione sarebbe stata trascinata fin verso la Libia orientale. È lì che sarebbe partito l'allarme, quando un mercantile ha avvistato i migranti, ma con le sei vittime a bordo. 26 i superstiti, molti dei quali ustionati, sono stati tratti in salvo e rifocillati a Pozzallo. Una tragedia che arriva pochi giorni dopo la morte di Loujin, la bimba siriana anche lei morta di sete il 6 settembre scorso, dopo che il barcone sul quale era salita insieme ai genitori e alla sorellina di un anno e mezzo, vagava da dieci giorni nel Mediterraneo, senza che nessuno rispondesse alle richieste di aiuto. Intanto l'Agenzia delle Nazioni Unite, ha dichiarato che quest'anno più di 1.200 persone sono morte o scomparse nel tentativo di raggiungere l'Europa.























