Migranti, ondata di sbarchi sull'isola di Lampedusa

25 mar 2023
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Un peschereccio tunisino approda al molo commerciale, sul ponte una novantina di persone, nella stiva una ventina di bambini neonati. Sono i sopravvissuti all'ennesimo naufragio al largo delle coste tunisine. Il pescatore Jamal e il suo equipaggio raccontano di essere arrivati quando la barca stava ormai facendo acqua. "Io sono musulmano, non posso lasciare qui le persone." La polizia cerca di ricostruire i fatti e a verificarne la versione mentre altri naufraghi ringraziano un altro pescatore lampedusano che li ha salvati venerdì sera. "Eravamo a circa 3-4 miglia dalla costa, eravamo in pesca sotto cala, ci sono venuti dietro con la barchetta. Abbiamo fermato le eliche, abbiamo salpato la rete, li abbiamo affiancati. Nel frattempo abbiamo chiamato l'autorità e purtroppo hanno perso un po' di tempo, un paio di ore, sono molto impegnati, abbiamo chiesto l'autorizzazione alla Guardia Costiera per metterli a bordo perché il mare si alzava e c'era il rischio che si capovolgeva e perdevano la vita." 2 giorni di sbarchi autonomi e soccorsi senza sosta hanno portato a Lampedusa più di duemila persone, barche approdate da sole in diversi punti dell'isola, motovedette che entrano in porto di continuo con gruppi di naufraghi salvati a poche miglia e trasportano anche 7 corpi senza vita, migranti che non sono riusciti a salvare. Intanto al molo Favaloro adulti e bambini, avvolti nelle coperte termiche, cercano di proteggersi dal vento che soffia forte sull'isola e attendono da ore di essere portati all'hotspot. I trasferimenti sono lenti, nella struttura è di nuovo emergenza come 2 settimane fa quando arrivò ad accogliere 3.000 persone. Ora come allora ci sono tanti nuclei familiari, bambini, neonati ammassati in una struttura che ha meno di 400 posti. Si formano lunghe file per un panino e una vaschetta di riso che consumano per terra sulle rocce dove dormono appoggiati su questi sporchi materassi o stesi sulle coperte termiche. I bambini giocano nel cortile. Uomini e donne si prendono cura come possono dei propri figli. Si inganna il tempo come si può in questo limbo di passaggio tra l'inferno da cui sono fuggiti e l'incognita della futura destinazione.

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