Una bambina sola che urlava disperatamente chiedendo aiuto in mezzo al mare: l'hanno avvisata gli operatori umanitari dell'organizzazione non governativa tedesca Compass Collective. Ai soccorritori che all'alba l'hanno portata a Lampedusa ha raccontato di essere partita con il fratello da Sfax e di essere l'unica sopravvissuta ad un naufragio costato la vita a tutte le persone che erano a bordo. Ora la ragazzina sta abbastanza bene. Dell'apparente età di 12-13 anni ha riferito di essere originaria della Sierra Leone. È stata sottoposta alle prime cure nel poliambulatorio dell'isola, dimessa dopo poche ore e trasferita nell'hotspot dove si trovano oltre 500 persone soccorse dalle motovedette nelle ultime 24 ore e tra queste un numero altissimo di donne e bambini. Dal racconto confuso riferito agli operatori della Ong prima e poi, una volta a terra, al personale della Croce Rossa sembra che fossero quattro le imbarcazioni partite contemporaneamente di cui non si ha più notizia. Non è chiaro se tutti gli occupanti siano annegati o riportati indietro dai militari che spesso effettuano rimpatri forzati separando i nuclei familiari. Come denunciato alcuni giorni fa da Medici Senza Frontiere che è stata testimone di un intervento armato da parte dei libici che hanno portato via donne e bambini lasciando gli uomini disperati sulla barca soccorsa poi dall'equipaggio a bordo della GeoBarents.