Una giornata di tensioni e lutto al centro permanenza e rimpatrio di Ponte Galeria, alle porte di Roma. Il suicidio di un ragazzo di 22 anni proveniente dalla Guinea alle prime ore dell'alba, i disordini con il lancio di sassi anche contro il personale nelle ore successive, quando almeno 30 ospiti della struttura hanno tentato di forzare le grate ed una porta di ferro. Il motivo della protesta sarebbe legato ai trattamenti definiti poco dignitosi e al sovraffollamento della struttura. Su un muro il 22enne avrebbe lasciato un messaggio chiedendo di essere riportato in Africa in caso di morte, "mia madre mi sarebbe lieta", ha scritto, "l'Africa mi manca molto e anche mia madre non deve piangere per me, che io possa riposare in pace". Per placare i disordini e le proteste sul posto è intervenuta la polizia anche con l'utilizzo di lacrimogeni. Le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza del centro sono state acquisite dagli inquirenti mentre si infiamma di nuovo la polemica politica sulle strutture, definite dal garante dei diritti dei detenuti di Roma, Valentina Calderone, luoghi disumani.