Il bel tempo è più forte della paura del contagio e così, nonostante l'Italia abbia chiuso i suoi porti, i viaggi della speranza proseguono, grazie al mare piatto e l'assenza di perturbazioni. Per questo l'esecutivo ha affidato alla protezione civile il compito di individuare una soluzione per far trascorrere la quarantenne naufraghi soccorsi in mare. Allo stato le opzioni sono due. O in strutture dedicate all'assistenza a terra o a bordo di una nave e quest'ultima sarà percorsa per 156 migranti della SIAAIC ong tedesca Alan Kurdi, che ora saranno trasferiti a bordo di un'altra imbarcazione. Non saranno però accolti in Italia, al termine della quarantena, probabilmente saranno ricollocati in Germania che, secondo quanto riferiscono fonti del Viminale, ha manifestato la concreta disponibilità. A Pozzallo intanto sono stati fatti sbarcare i 101 migranti, tra cui molti minori che sono stati trasferiti nell'ex centro di sperimentazione agricola della regione siciliana tra Comiso e Ragusa, dove passeranno la quarantena. L' hot spot di Pozzallo invece è off limits. Qui, infatti, un quindicenne egiziano è risultato positivo al coronavirus. Tutto questo mentre giunge la notizia dell'ennesima tragedia consumata in mare, decine di persone sono morte, affogate il giorno di Pasqua, a causa del rovesciamento di uno o più gommoni nel tratto di mare tra Malta e la Libia. Da quanto emerso finora erano almeno 4 i gommoni che stavano navigando verso il nostro Paese, tutti con a bordo tra le 50 e le 80 persone. L'allarme è stato lanciato da Sea Watch, dopo aver raccolto la segnalazione di Allarm Phone, il servizio per i migranti in difficoltà. Dalla Sicilia giungono però segnali di malumore crescente, la deputata regionale Giusi Savarino ha infatti rivolto un appello al Presidente della Repubblica ricordando bassi contagi registrati nell'isola. Non possiamo e non vogliamo mettere a rischio i tanti sforzi fatti chiudendo tutto, vedendo arrivare adesso sulle nostre coste, con imbarcazioni di fortuna, immigrati partiti dall'Africa, continente oggi, ad alto rischio contagio.