900 persone salvate nel Canale di Sicilia tra mercoledì e giovedì, altre 402 provenienti dalle zone sub-sahariane sono state portate nel porto di Brindisi dal cacciatorpediniere Echo della Marina Militare inglese, e ancora, 280 migranti sono stati salvati al largo della Libia in due operazioni di soccorso coordinate dalla Centrale operativa della Guardia Costiera. Il bollettino dei soccorsi viene aggiornato costantemente. Nelle ultime ore una cinquantina di migranti è stata rintracciata da carabinieri e polizia nella zona di Gallipoli, in Salento. La Guardia costiera ha intercettato anche una barca a vela che potrebbe essere coinvolta nello sbarco. Sarebbero stati individuati anche due presunti scafisti. Ma la situazione più delicata è quella che ha visto l’arrivo nel porto di Catania di 650 persone a bordo della nave militare svedese Bkv 002. I migranti sono stati recuperati in più operazioni di soccorso nel Mediterraneo. A bordo anche i corpi senza vita di nove persone, sette donne e due uomini. Come di routine sono scattati i protocolli per l’accoglienza, coordinati dalla Prefettura e avviate anche le prime indagini da parte della squadra mobile della questura per identificare eventuali scafisti. Da due giorni, poi, non si hanno notizie di altri 60 migranti che risultano dispersi dopo che l’imbarcazione su cui stavano viaggiando alla volta dell’Italia si è capovolta. Le poche notizie per ora arrivano dai sopravvissuti del naufragio: fanno parte del gruppo di migranti arrivati a Brindisi ieri, erano partiti dalla Libia in 140, solamente 80 sono riusciti a mettersi in salvo. Tutti i migranti dovranno essere identificati prima del trasferimento in centri d’accoglienza in Campania, Veneto, Lazio e Calabria.