Non si fermano gli arrivi nel nostro Paese. Solo a luglio gli sbarchi sono stati 5278 contro i 1088 del luglio 2019. Secondo i dati del Viminale dal 1° gennaio al 27 luglio 2020 sono arrivati in Italia ben 12.228 migranti, la maggior parte tunisini. Al secondo posto cittadini del Bangladesh e poi quelli della Costa d'Avorio. Lo scorso anno nello stesso periodo i numeri erano più bassi; solo 3.590 sbarchi. Era la fase drammatica dei porti chiusi e del braccio di ferro con l'ex Ministro Salvini. Altissimi i numeri del 2018 (18.358). Quanto ai rimpatri, la situazione è quanto mai ingarbugliata e complessa. I meccanismi di rimpatrio sono nell'impasse, hanno costi elevatissimi e mille intoppi. Attualmente l'Italia ha accordi con Nigeria, Marocco, Tunisia ed Egitto. La Tunisia, ad esempio, riceve aiuti finanziari e logistici ed è considerato anche un Paese sicuro che non dà motivo di concedere il diritto d'asilo, ma il rapporto con Tunisi è anomalo: ha firmato la Convenzione di Ginevra, senza adottare una legge nazionale sull'asilo. Il numero delle persone che il Governo italiano riesce a rimpatriare è minore di quanto prevedono gli accordi stessi. I voli settimanali dall'Italia spesso tornano con posti vuoti. I dati sono quindi lacunosi e confusi. In sintesi, il Marocco collabora, ma a precise condizioni: niente charter, ma solo voli di linea e ogni migrante scortato da due agenti. L'Egitto si fa carico di identificare gli irregolari e accetta in tempi rapidi i trasferimenti, così come Gambia e Nigeria. Con gli altri Stati inseriti nell'elenco del Ministero degli Esteri non c'è stato invece finora alcun trattato. I rimpatri veloci coinvolgerebbero Albania, Bosnia, Capo Verde, Ghana, Kosovo, Macedonia del Nord, Montenegro, Senegal, Serbia e Ucraina. Attualmente nelle aule di giustizia sono pendenti oltre 70 mila richieste di asilo. Secondo i dati diffusi dal Viminale nel 2019 i rimpatri sono stati 5.261. Altra questione i migranti riportati in Libia dalla Guardia costiera libica: in sette mesi quest'anno sono stati 6.518. Lo riferisce l'OIM. In tutto il 2019 le operazioni libiche di recupero di migranti in mare avevano riportato in Libia 9.225 persone. Numeri asettici che invece descrivono persone e storie drammatiche che nessuna statistica può raccontare.